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L’attesa del pubblico era tutta per il concerto di Rodrigo, affidato all’appassionata ed esemplare valentia di Domenico Del Giudice, un chitarrista che può vantare una consolidata rinomanza internazionale. La popolare pagina - sicuramente la più nota di quelle create in Spagna nel ‘900 – ha ripreso vita con trascinante immediatezza, incisività ritmica coinvolgente, limpidezza espressiva di suono, con un raffinato cesello degli echi vitali e frementi che percorrono la partitura”.
[La Gazzetta del Mezzogiorno]

Gitarrist der Weltklasse!
[Dingolfinger Anzeiger]

Domenico Del Giudice is a fine, sensitive player with immense skill and beautiful tone. An italian guitarist to be reckoned with.
[Classical Guitar Magazine]

Die Erinnerung, die vertonten Emotionen, die Melancholie, aber auch die weiche Harmonie und die Natürlichkeit des Spiels sind getragen von seinem persönlichen Engagement. Der Gitarrist begeisterte mit leuchtendem Klang, Eleganz, Klarheit, Schönheit und Geschmeidigkeit. Del Giudice vereint das Tänzerische und das Virtuose in sich. Da ist eine Präsenz, die die Konzertzeit fast zum Bersten mit Energie erfüllt. Aus tiefster Seele holt Domenico Del Giudice verborgene Gitarrenpoesie. Selten hört man ein Gitarrenkonzert von so hohem Niveau. Der Glanz der Gitarrentöne geht nicht verloren, man trägt sie wie einen geschliffenen Edelstein tief in sich drinnen weiter.
[Landauer Neue Presse]

Domenico Del Giudice es un guitarrista que posee una técnica de ejecuciòn tal, que hace parecer fàciles las obras difìciles en cambio de otros, que hacen parecer difìciles las obràs fàcìles.
[Guitarrisimo.com - Revista Mexicana de Guitarra]

Ruhig, mit natürlicher Präzision betont er im Verlauf der Stücke kleine verspielte Details, Ornamente aus kurzen Trillern und absteigenden Legati sowie zirpende, flinke Glissandi. Der intensive Applaus der Zuhörer bewegt den Künstler umgehend zu ganzen drei Zugaben.
[Passauer Neue Presse]

A regalarci una strepitosa esibizione sono ancora una volta i solisti del Collegium Musicum, per l'occasione accompagnati dal prestigioso solista Domenico Del Giudice. Il chitarrista barese, ormai impegnato in una consolidata carriera sempre più internazionale, ha eseguito le opere di Castelnuovo-Tedesco (la Sonatina op. 205 e il Quintetto op. 143) con stile e tecnica ad altissimo livello. Quel livello che, oggi, lo ha portato ad essere considerato uno dei massimi virtuosi italiani della chitarra a livello mondiale.
[Barisera]

Eindrucksvolles Gitarrenkonzert... Ein Spiel voller Natürlichkeit, Emotion und Harmonie vereinte sich mit einzigartiger Perfektion, Reinheit und Eleganz. Eine Poesie in Noten, gleichzeitig erfüllt von Melancholie, Verspieltheit, Labensfreude und Träumerei begeisterte das Publikum und ließ bei den meisterhaft virtuosen Variationen des “Carnevale di Venezia” von Francisco Tarrega auch so manches Schmunzeln auf den Gesichtern des Publikums erkennen. Verdienter Applaus und mehrere Zugaben des Künstlers rundeten diesen Sommerabend voller Poesie und Klangfülle auf einzigartige Weise ab.
[Dingolfinger Anzeiger]

Grazie ad una sincera natura musicale e una forbitissima tecnica strumentale Domenico Del Giudice ha creato momenti di intimo trasporto, di avvincente cantabilità, cesellati con gusto e ricchezza sonora.
[Barisera]

Ogni composizione musicale non vive di sola luce propria, bensì necessita di una luminosità riflessa che gli deriva dall'ingegno di colui o coloro che sanno percepirne l'essenza più intima. Ebbene, Andriani e Del Giudice conoscono fin troppo bene l'arte dello scandagliare l'anima dello spartito, per coglierne e trasmetterne con intelligenza le emozioni ripostevi dall'autore.
[La Nuova Basilicata]

Creativo e dotato di una rara quanto accentuata capacità espressivva... una strepitosa fusione di talento e tecnica.
[Barisera]

L'EurOrchestra ha ospitato il chitarrista barese Domenico Del Giudice, un musicista che gli americani non esiterebbero a definire beyond, per la sua capacità di affrontare più generi con eguale disinvoltura. In questo caso, per Vivaldi, Del Giudice ha prediletto un interpretazione lineare sostenuta da un virtuosismo “rilassato” e per nulla sopra le righe, avvalendosi del sicuro affiatamento con la lettura orchestrale di Lentini. Poi, chiamato a gran voce dal pubblico, ha elargito un malinconico e applauditissimo bis latino.
[La Gazzetta del Mezzogiorno]

Il flautista David Bellugi e il chitarrista Domenico Del Giudice hanno creato momenti musicali di grande emozione. Il virtuosismo e lo stile elegante degli artisti ha impressionato e coinvolto gli spettatori.
[Guitart]

Brillanti e competenti esecutori i Solisti del Collegium, ai quali si è unito il valente chitarrista Domenico Del Giudice. Esecuzioni tutte di esemplare livello, attestanti una volta di più l'impegno e la bravura dei musicisti che convergono nel Collegium Musicum. Val la pena di sottolineare che, a parte l'oggettiva bravura come musicista, Domenico Del Giudice è anche un ferrato tecnico di apparecchiature legate alla musica. Quelle rare volte in cui si esibisce a Bari sono le occasioni in cui è possibile ascoltare la chitarra amplificata con competente misura, e quindi gustarla nel migliore dei modi.
[La Gazzetta del Mezzogiorno]

Elegante, sobria e disinvolta l'esibizione di Domenico Del Giudice nelle “Seven songs after Beatles“ di Leo Brouwer.
[Il Corriere del Mezzogiorno]

L'intesa tra David Bellugi e Domenico Del Giudice era impeccabile e anche quando, come nel caso del concerto di Vivaldi la chitarra si sostituiva all'orchestra, l'esito era estremamente fascinoso.
[La Gazzetta del Mezzogiorno]

Il giovane musicista barese ha messo in mostra le sue qualità tecniche ed interpretative facendo emergere con chiarezza e freschezza il suono di ogni singola voce del suo strumento anche dove la complessità contrappuntistica delle parti rendeva particolarmente difficile l'esecuzione.
[Basilicata]

Impegnato in una esecuzione puntuale per resa, ma non distaccata o fredda, bensì arricchita da una espressività delicata, che non può non essere ritenuta precisa e significativa testimonianza di una profonda maturità interpretativa.
[La Voce]

La sua chitarra ha risposto pienamente alle esigenze emozionali del pubblico (troppo spesso ormai costretto all'ascolto di esecuzioni aride e meccaniche) entusiasmandolo con interpretazioni nelle quali virtuosismo ed espressività felicemente si fondevano rasentando la perfezione.
[Meridiano Sud]

Il possesso di una tecnica particolarmente brillante, sempre al servizio dell'espressione musicale, l'uso controllato delle dinamiche, tanto difficili su uno strumento così parsimonioso in sonorità e soprattutto la magia del tocco, volta per volta calibrato a seconda delle necessità agogiche dei brani in programma, giustificano ampiamente il successo tributato al giovane chitarrista da un pubblico attentissimo ed entusiasta che ha ringraziato con più richieste di bis.
[Prima]

Una rapsodia bizzarra che va a braccetto con le nostalgiche musiche sudamericane scelte e interpretate da Domenico Del Giudice da par suo, con tocco sopraffino e continua reinvenzione melodica.
[La Gazzetta del Mezzogiorno]

La magia del suono di una chitarra, puro e dolcissimo. L’abilità esecutiva del chitarrista Domenico Del Giudice, esibitosi per la Fondazione Piccini alla Vallisa, risponde innanzitutto a una ricerca continua del bel suono, calibrato da una vasta gamma di dinamiche. Operazione quanto mai difficile, considerando le possibilità timbriche della chitarra, ma stimolante se la musica si fa poesia sotto le dita di Del Giudice, prezioso nel cesellare ogni singola frase.
[La Gazzetta del Mezzogiorno]

Words of Musicians